venerdì 6 dicembre 2013

Mesmerismo lunatico

di Roberto Mancini.
Estratto dalla raccolta N.A.S.F. 8


Odio mia moglie.
Il nostro matrimonio non è mai stato celebrato per amore, ma per pura costrizione sociale a seguito di una stupida, maledetta notte brava.
Mia moglie è brutta. No! Mia moglie è orrenda! È una donna dozzinale che ha consacrato la sua intera vita al cibo e all’alcool, diventando così grassa e flaccida (e insopportabile) da farmi preferire la vita notturna a quella sotto il sole.
Sì, perché io sono un vigilante notturno, un mestiere che ho scelto di fare tre anni fa, cioè quando quel dannato mostro mi ha messo la fede al dito. Lo faccio così da avere una valida scusa per non doverla vedere di giorno in giro per casa (dovrò pur riposare, dico io) con quella vestaglia e le ciabatte, e allo stesso tempo non doverci dormire la notte.
Fare all’amore? Non se ne parla!
Ma un lato buono, la sciocca, l’ha: vuole disintossicarsi dall’alcool, vuole smettere di ingurgitare tutto quello che le capita davanti, così si è rivolta a quel tal dottore di cui tanto si parla in città, un uomo distinto che afferma di avere studiato le scienze mesmeriche dallo stesso tale che le ha inventate, seppur perfezionandole e potenziandole a modo suo. Egli le ha promesso di riuscire a manipolare il suo organismo quel tanto che basta da curarla definitivamente. E naturalmente da prosciugare i nostri risparmi. 
Ma poteva tutto questo migliorare la mia vita, seppur con la dolorosa prospettiva d’ingenti uscite economiche? Figuriamoci!
Da quando il mostro è in cura, non fa che dormire tutto il giorno, fatta eccezione per quei pomeriggi, una volta la settimana, in cui deve recarsi dal sedicente scienziato. Ed io sono costretto a dormire nella stanza degli ospiti per evitare il contatto col suo corpo e non sentirla russare. Come se non bastasse quando mi alzo per recarmi al lavoro lei è già in piedi e mangia più di prima, anche se, di fatto, ha smesso di bere. Dice che ha sempre un forte appetito, tanto da svuotare l’intera dispensa per placarlo.
Effetto collaterale delle sedute?

In ogni caso non durerà a lungo. È da qualche tempo che medito di ammazzarla, ma il farlo senza essere scoperto ha sempre fermato la mia mano. Non è l’omicidio in sé che mi spaventa, semmai le conseguenze legali, credo tuttavia di aver trovato la soluzione; si è presentata a me circa un mese fa.

Il racconto completo nell'ottavo volume dell'antologia sci-fi N.A.S.F.

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