di Alessandro Magnifici
«Mi sta chiamando il cielo. Mi sta chiamando Dio, vuole maledirmi anche lui.»
Mio nonno morì sussurrando queste parole, mentre stringeva la mano della sua donna - mia nonna - con una forza incredibile.
La camera era illuminata da piccole e deboli fiammelle gialle danzanti.
Era appena pomeriggio, ma fuori era già buio pesto e l'oscurità aveva portato con sé raffiche di vento e di neve, che si erano fatte sempre più insistenti e violente. I vetri erano quasi completamente coperti da un folto manto bianco; le ante di legno sbattevano violentemente contro il muro, ma nessuno aveva voglia di bloccarle. Il loro rumore continuo dava una certa aria sinistra alla casa come se, qualche forza a noi sconosciuta, volesse entrare.